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Del modo di trattare i popoli degli Stati Uniti

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EPIGRAFE
πολλῶν δ' ἀνθρώπων ἴδεν ἄστεα καὶ νόον ἔγνω
“Di molti uomini le città vide e conobbe la mente”
(‘Odissea’, I,3 – trad. Rosa Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino, 1989)
*
Dante aveva una posizione chiara sul ruolo dell’Autorità e noi vogliamo aggiornarla. Finché poté vivere a Firenze, fu iscritto alla Corporazione dei Medici e degli Speziali.
‘The Natural’ è il titolo di un film che, sul mercato italiano, era stato immesso col titolo ‘Il migliore’. Solo a distanza di tempo, si è accertata la sua originalità Americana. Roy Hobbs è un bimbo che dimostra un talento naturale, appunto, per il baseball. Nella sua campagna, un fulmine si abbatte su di un albero e ne divelle il tronco. Dal legno così temperato, R. ricava una mazza per il suo sport preferito e v’incide la scritta wonder boy. Il giovinetto viene notato dal giornalista Max che medita su come ricavarne dei soldi. R. si fidanza con Iris ma non ha concentrazione nel rapporto. Conosce una certa Harriett Bird e se ne lascia sedurre facendosi trascinare in una stanza d’albergo. Qui, la donna gli spara una rivoltellata piantandogli in corpo una pallottola d’argento, prima di suicidarsi gettandosi dalla finestra. Come se non bastasse la ferita, il giovane è ritenuto responsabile della morte di HB e sbattuto in prigione per un congruo numero di anni. Quando è liberato, R. è un uomo maturo con scarsa possibilità di carriera sportiva. Tuttavia si presenta a una selezione ed entra nella squadra dei Knights, di chissà quale città Americana. La mafia locale ha interessi opposti alle affermazioni del team e R. langue in panchina. A renderlo ulteriormente innocuo, la fatalona Memo Paris gli concede le sue, si fa per dire, grazie. Il campionato continua e il vetusto allenatore medita d’impiegare in partita la misteriosa riserva. Tra il pubblico presente alla partita, R. nota l’antico amor suo Iris, praticamente una nuova Gradiva secondo Freud. Non si sottrae alla chiamata e dimostra tutto il suo valore, nonostante sia un po’ arrugginito dagli anni. Ha trovato il suo posto nel mondo, nel campo da baseball come nella strada della vita. Manca ancora qualcosa ma, prima di parlarne, occorre fare un cenno che cercheremo di rendere il meno noioso possibile. Il cognome del Nostro ha solo una vocale in meno, la penultima, rispetto a quello del famoso filosofo del ‘600. Hobbes era partigiano di Carlo I all’epoca di Cromwell e quindi emigrò in Francia. Ritornò nella sua Inghilterra solo con la restaurazione di Carlo II per consegnare alla storia le sue teorie. Il nome proprio Roy è molto simile alla parola francese che indica il sovrano (Roi). L’uomo è dedito a una competizione sfrenata ma, sotto un’ispirazione non meglio definita, accetta le regole del vivere civile contemplate nel contratto sociale. Il garante di quest’ordine riconosciuto è il Leviatano, il potere politico. Questo dovrebbe assicurare tutto il bene sociale possibile, avendo in cambio la nostra libertà, che resta così minore di quella possibile. Tuttavia, in America, ci sono i nipoti di Cromwell più che gli allievi di Hobbes: il contratto che stipulano è quello per condividere con i propri simili la vita in una metropoli più che una seduta allo Stock Exchange. La sua vita nella complessità materiale e nella confusione della casualità ha portato l’uomo a infiltrare il Leviatano, più che a riconoscerne la paternità. Non a caso, Cromwell metteva in guardia dalla scissione tra esigenze fisiche e spirituali. Se il re non era in grado, in quanto manchevole, d’identificare nessuno, era meglio scindere la sua regale testa dal tronco e mettere tutto in the coffin (nella bara). Questo tentativo, il film risale agli anni ’70, d’idealizzare un re filosofo, non riesce. Non è in gioco la successione dinastica ma l’eredità puritana. Perché è così difficile sostenere questa eredità? Perché fa a meno del Papa, cioè rinuncia all’eredità paterna. L’America Latina va in controtendenza: lo promuove al Soglio di Pietro; fa l’opposto ma l’opposto è appunto lo speculare. Non sappiamo se i due estremi, più che toccarsi, non rappresentino la stessa istanza a diversa risposta. Fare a meno del Padre, o non poterne fare a meno. Con la sua rinuncia, si ricade nella tradizione Biblica del Vecchio Testamento, nella venerazione del mondo antico con ambivalenza verso il Padre. Quello stesso mondo antico appartiene a tutto il Medio Oriente, di qui la stessa ambivalenza verso tutte le manifestazioni di quell’area, di qui una vera e propria addiction. In ogni caso: carne di maiale, è meglio mangiarne veramente poca. La sostituzione di una classe sociale con un’altra nel ruolo guida non è, oggi, possibile perché ve n’è una sola e tutti vi si riconoscono, con variazioni solo quantitative. Manca quindi il ricambio di una cultura che non può rinunciare alla sua immobilità, pena l’ulteriore regressione. Che non può rinunciare alla sua egemonia dato il rischio che, un’alternativa, sia tanto lontana dal modello precedente da determinarne l’estinzione. E’ per questo che oggi, in tutto il mondo, è in crisi la scuola. Non ha fermenti ma, al suo interno, può sempre scaturire un’entità rivoluzionaria, un nuovo modello paterno da proporre. Oltre che in Cromwell, in questi fenomeni, la storia ha gli antesignani in Pisistrato e in Giulio Cesare. Ora, possiamo ritornare al nostro film. Iris confessa a Roy di avere avuto un figlio da lui, all’epoca della loro giovanile relazione e di non averglielo mai detto. Ora il Nostro può essere un buon padre, insegnando l’arte del baseball al figliolo che è anche più interessante della sua pratica con quel che di ripetitivo c’è sempre nella vita adulta. Come dice mio nipote Nick, credo che i bambini siano gli unici capaci a pensarlo: ‘Nessuno sa cosa accadrà’’. Avendo recuperato, attraverso di lui, la sua anima infantile, Roy può lasciare spazio al sentimento e attendere il futuro con l’interesse che meritano le sorprese quando si ha la coscienza a posto.
‘Humpty Dumpty sat on a wall.
Humpty Dumpty had a great fall.
All the king’s horses and the king’s men
Couldn’t put Humpty together again.’
La filastrocca tratta da Alice in Wonderland è eloquente, non è neppure l’unica possibilità che Carroll ci offre per interpretare aspetti di storia contemporanea, ora abbiamo questo compianto sul Grande Uovo antropomorfo che s’è irrimediabilmente rotto. Un reality movie degli anni ‘70 è ‘All The President’s Men – Tutti gli uomini del Presidente’. Sappiamo che, un tempo, i cronisti giravano qua e là in cerca di notizie, nei tribunali succedeva qualcosa di nuovo e quelli finivano da quelle parti. A Washington, una mattina del Giugno 1972, erano stati appena acciuffati dei tizi che, la notte precedente, si erano intrufolati nella sede del Partito Democratico USA alloggiata nel complesso Watergate. Fu definita effrazione, cioè scasso, ma a quale scopo? Come a dire: colpo, ma per prendere o lasciare cosa? Quei tipi, il cronista guarda l’essenziale, avevano posizioni nella Pubblica Amministrazione. La cosa fu lasciata seguire, oltre che ai magistrati, a quel cronista del Washington Post, un carneade a nome Bob Woodward, al quale fu aggiunto Carl Bernstein in modo che, se la mano destra non sapeva quello che faceva la sinistra, almeno lo facesse. ‘Attenti a quei due’, che si mettono a indagare, ricercare, vanno a casa dei personaggi coinvolti. La redazione del Washington Post ricorda proprio quelle stazioni postali del Far West, con il personale che si occupa delle faccende più disparate con quell’aria ‘Non preoccupatevi.’ E’ Presidente Richard Nixon allo scadere del suo mandato, con tanta voglia di farsi rieleggere, e gli ‘effrattori’ fanno parte della sua squadra del Partito Repubblicano. I componenti la squadra, dietro un timoroso riserbo di facciata, hanno una gran voglia di raccontare tutto ai giornalisti, e lo fanno, le donne soprattutto. Smettere di cercare, è il problema che si pone il Direttore del giornale, Benjamin (Ben) Bradlee, non tanto per le presumibili pressioni. Il bravissimo interprete prese l’Oscar del Migliore Attore non Protagonista. Lascia fare ai due reporter, Bob ha una talpa in alto loco, una fonte anonima che al giornale chiamano Deep Throat, da un celebre film porno. Il sesso, appunto. Gli straordinari visi delle impiegate dei vari Servizi: una racconta del ministro giunto in sede nascondendo il volto nell’impermeabile dal quale si aspettava emergesse a fare ‘Cu-cu’. Un giovane avvocato è ‘Uno che si laurea in Legge e, al congedo dal servizio militare, ritrovando un compagno di studi che gli offre di lavorare per il Presidente USA: cosa fa?’ Tutto è stravolto, sconvolto, appunto. I politici coinvolti, intervistati alla TV, proclamano: ‘Il direttore del Washington Post tifa per un altro partito.’ Meno male che non si mettono a dire: ‘E lui? Lo sapete cosa ha fatto? Bah, bah..’ C’è il Vietnam, la Guerra Fredda, si spendono un sacco di soldi. Si sgancia il Dollaro dal rapporto fisso con l’oro. Come a dire: è come tutti gli altri. C’è una simpaticissima collega del duo al Washington Post. Una mattina, passa davanti allo scrivania di Bob, lascia la busta contenente un documento importante per l’inchiesta e che lei si è procurato. Grande ragazza: cosa non si fa per te. Richard Nixon 37th viene rieletto nell’autunno. Neanche tre anni dopo, alla vigilia del suo impeachment (essere processato), si accorge che non avrebbe più il tempo per lavorare e si dimette. Meno male. Come, speriamo, si sia accorto che noi gli vogliamo bene comunque: venire intercettati quando non si fa niente di male, non deve neanche fare pensare male. Non siamo soli: in questi tempi, c’è chi gli vuole più bene che a John Kennedy, figuratevi un po’. Kennedy fu eroe nella Seconda Guerra Mondiale, che non aveva certo voluta. Da Presidente, evitò quella con la Russia, ma non riuscì a evitare quella in Vietnam: con pochi a ricordare che negli USA, ci mancherebbe solo a non capirlo dopo avermi letto, è il parlamento che fa tutto quello che vuole. Dicono che tollerasse la corruzione amministrativa, ma cadde nell’agguato di uno corrotto che tollerava assai meno il suo Presidente. Ai giorni nostri, abbiamo il Presidente Nuovo che s’impegna molto perché tutti i cittadini abbiano la ‘mutua’. Nell’attesa, io resto iscritto alla Corporazione dei Medici e degli Speziali e nell’incertezza che i miei compagni siano capaci a fare il loro mestiere. Solo apparentemente, qui, io ne sto facendo uno diverso e mi appresto, solo, a spostarmi nello spazio. Negli Stati Uniti, si sono spostati da tante di quelle parti del Mondo che, a volerle citare, si rischia di ometterne troppe. Oltre che a lavorare, tanti di quei giovani ai quali ho pensato scrivendo erano visti dal poeta anche in altre occupazioni. Quando prese il Nobel nel 1975, nel suo discorso, il mio concittadino Eugenio Montale pensò “alla musica esclusivamente rumoristica e indifferenziata che si ascolta nei luoghi dove milioni di giovani si radunano”. Come se qualcuno si sia mai radunato in altro modo nelle masse e come se ci sia qualcosa di male in tutto questo, salvo che nella testa di chi lo pensa. Il mondo primitivo non è forse “rumoristico e indifferenziato” ? E, se non ce n’è o non ne viene in mente un altro, si prende quello che passa il convento. Però, non si può neanche prendere tutto da Internet perché alla domanda montaliana “E’ ancora possibile la poesia?” non si potrebbe che rispondere negativamente. Invece, sappiamo che non è così, così come sappiamo che la poesia ‘non la passa la mutua’. Invece, la corsa al West è finita. Con il passo che preferite, si potrebbe andare “contra il corso del Sole” e, quindi, nei Paesi del Sol Levante. Adesso, però, più che di “Alice” nel suo mondo, devo occuparmi di “Beatrice” in questo mondo.
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APPENDIX
Dante Alighieri, the famous Poet, lived in Ancient Florence for a long time. There, he belonged to the Doctors’ and chemist’s Corporation. In the Middle Age, Health Professions were connected with Humane ones. The Poet thought about Emperor very much. Today, what could he think?
A famous reality movie of the past is ‘All the President’s Men’. Once upon a time, journalists went in search of news in tribunals, too. History told us what Mr. Woodward discovered in one of them. Mr. Bernstein joined and so, if left hand didn’t know what right hand was doing, did it at least. Their Editorial Office became like a Post Office in the Far West where everything happened but people looked to say: ‘Don’t worry’. Sometimes the journalists visited their Editor: ‘What have we to do?’ ‘Do your work’. At a certain point, a journalist girl helped them. In my opinion, she inspired them. A feeling of love is in all this matter. There’s love for Humpty Dumpty, too, but one has to be interested especially in Beatrice, speaking with Dante. You can imagine a Province of its Empire towards Ancient Rome: from Italy today one could pay attention to Washington alike. In 1972, it was all the same. In Florence, in the early 14th century, there were struggles among the parties as well as that town opposed its neighboring ones. All in Italy the affairs were so, it was nominally part of the Holy Roman Empire. Dante urged Henry VII to descend on his country and to solve the anarchy. Emperor personifies political culture and he’s necessary when it’s lost. Charles II Stuart was inept and quarrelsome: Cromwell allowed he was beheaded. Sir Oliver Cromwell was Lord Protector of the Commonwealth and, for a period of time, there wasn’t any king. Diocletian was the last autocrat Roman Emperor: named Maximianus ‘August’, a co-Emperor, together with a crowd of secretaries. Roman Empire became another thing. If all the Emperor’s secretaries are in crisis, it’s more difficult to replace them than the Emperor himself. In Washington’s Capitol, Parliament meets. In Rome’s Capitol, people worshipped Jupiter, above all. In 1782, George Washington was hailed as ‘Emperor’ by his soldiers. In 1789, he was elected President, as well as Roman Senate confirmed the appointments as Emperor. Today there’s democracy: the best was in Ancient Greece. There was love for culture and that land wasn’t too big. When a lad is big, you must think about a special democracy. A Last Thought from Old Europe. In the early 19th century, Napoleon defeated Austria and Tyrol was given to Bavaria. The Tyrolean Andreas Hofer said: ‘I love my land.’ So he headed the Schützen’s revolt, they wanted be Austrians again. They fought well but needed Austrian Kaiser helped them. For diplomatic reasons, it was impossible. In 1810, Hofer was beaten, caught and executed by the French-Bavarian troops. Nobody can condition Emperor. Sometimes, one can count only on himself.
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POSCRITTO
“Ma proprio mentre ci passo davanti di corsa, ecco la luce alla finestra di Mary Jane, e il cuore improvvisamente si gonfia di gioia, come se stia per scoppiare; ma la casa mi era già alle spalle, nel buio, io non l’avrei mai più vista in questo mondo”
(Mark Twain ‘Le avventure di Huckleberry Finn’, 1885 – Trad. Enzo Giachino, Einaudi, Torino, 1981 – p.222)


 Ivan Pozzoni - 24/02/2018 18:08:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Complimenti: interessantissimo!

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